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Il segreto della felicità è la libertà. Il segreto della libertà è il coraggio. "- Tucidide. Θουκυδίδης, Thūkydídēs -Atene,ca. a.C. 460 a.C.- dopo il 440 a.C. -

TRASPARENZA SUSSIDIARIETA'

E' un tentativo  per avere la possibilità di partecipare e comprendere, articolando una via di mezzo tra il laissez-faire del capitalismo da un lato, e le varie forme di comunismo, che subordinavano l'individuo allo Stato dall'altro.
Il concetto di sussidiarietà per risultare comprensibile deve essere trasparente, per facilitarne la comprensione necessita ridurlo nei minimi termini.
"La sussidiarietà è quel diritto con cui uno o alcuni soggetti prendono, assumono, decisioni per conto di altro o altri soggetti."
Il perché si devono o possano assumere in nome di altri decisioni economiche, politiche o d’interesse generale, ha lontane origini storiche, che ne giustificano il comportamento.
Quando, queste decisioni vengono prese in modo trasparente e condivise in modo compressibile, semplice, accessibile, con tutti gli interessati, la sussidiarietà è accettabile e diventa una applicazione trasparente che produce flessibilità, semplificazione, partecipazione e anche occupazione.  Invece quando la sussidiarietà viene applicata in modo non trasparente, ingordamente complicato, applicando barriere architettoniche-burocratiche e digitali, diventa inaccessibile, incomprensibile e di difficilissima partecipazione, risultando concretamente una opposizione anche psicologica alla partecipazione.
La mancanza di trasparenza infonde a tutti i cittadini un senso d'impotenza specie per quelle questioni che si dovrebbero analizzate nella loro granularità al fine di partecipare e migliorare.
In Italia il diritto di sussidiarietà è esposto nell'articolo 118 della Costituzione italiana, "Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.  I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze, ecc. Dopo la riforma del 2001 si introduce il principio di sussidiarietà orizzontale.
Per questa Legge oltre ad una variabile esagerata nelle interpretazioni, la sua applicazione non indirizza verso la trasparenza necessaria per rendere Democratico e partecipativo il suo sviluppo, dimenticando la semplicità e l’accessibilità anche delle tecnologie informatiche. Questo è imputabile al ritardo generale e nello sviluppo della cultura digitale, ritardo predisposto per interessi personali e opportunismo politico impedendo nei fatti l’accessibilità e pertanto la partecipazione.
Un esempio tipico di questa varia e sofisticata furba e prepotente interpretazione, lo abbiamo già sperimentato in Lombardia, quando esponenti del Potere hanno usato il principio di sussidiarietà in modo " incomprensibile " così da poter produrre interessi personali o di partito.
 Eppure la filosofia di riferimento di questi amministratori ha trattato ampiamente questo diritto, visto la sua valenza politica sociale. In effetti è impressione generale che abbiano applicato l’interpretazione del principio di sussidiarietà come è stato formalmente sviluppato nell'enciclica Rerum Novarum del 1891 da Papa Leone XIII .
Il diritto di sussidiarietà coinvolge ogni cittadino ed estremamente rilevante nella evoluzione culturale globale del genere umano, ha così avuto molteplici interpretazioni e applicazioni le quali necessitano di una comparazione e interpretazione globale, conferendogli univocità interpretativa. La comparazione internazionale del significato necessita di uno studio approfondito che sembra mancare o essere dimenticato.
L' assoluta necessità di trasparenza è strettamente legata nella applicazione del diritto di sussidiarietà, anche al fine che non possa essere sfruttato quale elemento di concorrenza sleale e fonte di privilegi.
Un esempio del principio di sussidiarietà riguarda l’EU che lo definisce all'articolo V del trattato che istituisce la Comunità europea : La Comunità agisce nei limiti delle competenze conferite e degli obiettivi del presente trattato. Nei settori che non sono di sua esclusiva competenza la Comunità agisce in conformità del principio della sussidiarietà, soltanto se e nella misura in cui gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono dunque, a motivo delle dimensioni o degli effetti dell'azione in questione, essere realizzati meglio a livello comunitario. Nel quadro della competenza concorrente della Comunità e degli Stati membri, il principio di sussidiarietà, introdotto dal trattato che istituisce la Comunità europea, definisce le condizioni alle quali la Comunità dispone di una priorità d’azione rispetto agli Stati membri." Vedi : http://circa.europa.eu/irc/opoce/fact_sheets/info/data/how/characteristics/article_7148_it.htm
Anche in questo caso impera la logica del laissez-faire del capitalismo e mancano le specificazioni necessarie affinché questo diritto venga applicato in modo trasparente semplice e accessibile univoco, e non sia solo uno strumento di potere nelle mani di pochi .
La necessità di una comparazione e interpretazione univoca nei vari paesi incontrerà diversissime opposizioni, per esempio quella Monarchia assolutista, come quella Vaticana che mettono al centro il Potere e non l'Individuo e hanno una storia e una interpretazione che nulla a da spartire con la Democrazia e la partecipazione.
Per concludere:
Poiché: Il principio di sussidiarietà è un principio politico e sociale universale, secondo il quale è necessario che l’azione pubblica responsabilizzi la più piccola entità che possa risolvere il problema, ma che se tuttavia, quando il problema "supera la capacità" di una piccola entità, allora l'entità superiore può sostituire la piccola secondo i limiti del principio di sussidiarietà.
Gli abusi sulla valutazione della capacità sono molti ma il più evidente è quando la parte dominante pur di non perdere il proprio potere ritenga e valuti la incapacità degli interessati e pertanto si arroghi il diritto di fare, negando così l’importanza di non fare in un livello superiore ciò può essere fatto in modo più efficace a un livello inferiore.
Si è compreso che la trasparenza è indivisibile per una applicazione corretta della sussidiarietà, in applicazione del principio di sussidiarietà si definisca una interpretazione univoca e ponderata, impostandone i parametri minimi per la trasparenza, con una terza parte indipendente a giudizio delle capacità e disegnando in modo chiaro la procedura per l’attuazione della trasparenza digitale, evitando barriere architettoniche digitali con variabili burocratiche strutturali.
E' importante che la procedura di assegnazione delle competenze superi gli attuali indirizzi rendendo semplice, immediata, elementare, accessibile la lettura sia progetti che budget, consuntivi amministrativi, e quant'altro interessato, evitando la complicazione, specialmente burocratica di questioni semplici, rendendo così trasparente anche le micro-granularità esposte nei progetti.
Questo al fine di rendere  la crescita della partecipazione sociale e lo sviluppo della concorrenza, levando tutte quelle barriere nell'architettura della comunicazione che rendono complicate o inaccessibile qualsiasi condivisione e partecipazione impedendolo sviluppo delle competenze individuali, l'autodeterminazione e la responsabilità personale.
L' Oxford English Dictionary definisce la sussidiarietà come l'idea che un'autorità centrale dovrebbe avere una funzione sussidiaria, svolgendo solo le attività che non possono essere eseguite in modo efficace ad un livello più immediato o locale.